“TRASUDAMERICA – alla scoperta dell’Universo Magico” (2° estratto)

TRASUDAMERICA San Antonio OesteTRASUDAMERICA – “Racconti di un Viaggio Iniziatico alla scoperta dell’Universo Magico”. Un diario di di viaggio, un romanzo, un incoraggiamento a intraprendere la Via che conduce alla realizzazione di Sé. Estratti, citazioni, foto, contenuti extra e tanto altro ancora.
TRASUDAMERICA – Maurizio Cioria (Ed Sabir) dal 1 luglio presso ASD Il Giardino Interiore e nelle migliori librerie (se non lo trovi ti saremo grati se vorrai ordinarlo). 2° estratto: tratto da Capitolo 1

MA DOV’È FINITO IL MARE?
In America Latina le distanze tra le città sono enormi e una delle soluzioni migliori è viaggiare di notte. Le linee ferroviarie non sono molto sviluppate: al loro posto ci sono numerose compagnie di pullman che partono da terminal con tanto di piazzole numerate. Scoprimmo in Perù che l’utilizzo dei pullman era la migliore soluzione per le grandi distanze, poiché permette di ottimizzare tempi di spostamento e risparmiare sul pernottamento. I pullman di prima classe sono dotati di bagno, televisione e, a seconda della tratta, persino di servizio pasto come sugli aerei. Soprattutto permettono di riposare abbastanza bene poiché hanno sedili molto distanziati tra loro, tanto che c’è la possibilità di reclinarli quasi come un vero letto. Si chiamano appunto semicama ovvero “semi-letto”. Con un pullman notturno lasciammo Villa Gesell, scendendo sulla costa atlantica in direzione sud. Ci fermammo una notte a Bahia Blanca ma, a parte il caldo afoso, sembrò non aver altro da offrirci, per cui proseguimmo lungo la costa e raggiungemmo San Antonio Oeste.
Il pullman ci scaricò in un terminal sperduto, erano le 5.15 del mattino ed eravamo quasi gli unici a scendere. Ci dirigemmo verso il centro, o verso dove le case erano più fitte. Si trattava di edifici bassi, a un solo piano, disposti su strade larghe e polverose, abitate da cani randagi che scorrazzavano e, apparente mente, da nessun altro. In tutto una trentina di case immerse in un silenzio spettrale: sembrava un paese abbandonato.
Arrivammo nei pressi della spiaggia, dove trovammo pescherecci e imbarcazioni mezze arrugginite riverse su un fianco. La giornata era nuvolosa con un po’ di brezza: scattammo qualche foto e ci sedemmo su uno scalino ad aspettare che l’unico bar aprisse.
Nel frattempo decidemmo di scegliere una sistemazione per la notte e andammo a sentire nella speranza che l’hotel fosse già aperto. Ci accolse un’anziana signora in carne che ci mostrò una camera: era semplice, ben illuminata, con un letto comodo e il bagno pulito. La colazione era inclusa. C’era tutto quel che cercavamo.
San Antonio Oeste si trova in un luogo ben riparato nella baia di San Matias, dove arrivano correnti oceaniche calde e l’acqua è meno fredda di quanto lo sia abitualmente a queste latitudini. Era alta stagione, per cui ci sembrò strano arrivare e non trovare nessuno: ma molto presto scoprimmo perché…

continua alla prossima puntata

1° estratto: https://www.ilgiardinointeriore.it/trasudamerica-alla-scoperta-delluniverso-magico/

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